6. Installare CyberPanel

Che cos’è e a cosa serve

Più volte nel corso della guida abbiamo accennato a questa applicazione, CyberPanel. Si tratta del pannello di controllo da cui gestire tutti gli aspetti di base del nostro webserver. Comprende un’interfaccia grafica raggiungibile via browser, e quindi disponibile da qualunque parte del mondo. Potremo quindi cambiare le impostazioni del nostro sito anche se siamo in vacanza.

CyberPanel è un’interfaccia di comando per webserver, e quindi ci consente di installare più di un sito e un servizio di posta elettronica. A seconda della potenza dell’hardware a nostra disposizione e della velocità della nostra connessione, possiamo registrare diversi nomi di dominio e gestirli tutti dalla stessa istanza di CyberPanel.

Possiamo anche creare nomi di dominio di secondo livello, per esempio se vogliamo dare uno spazio web indipendente a un nostro familiare, oppure se vogliamo creare un secondo sito con una tecnologia diversa da quella del sito principale: blog.sitodiprova.xyz, forum.sitodiprova.xyz, tizio.sitodiprova.xyz, caio.sitodiprova.xyz, eccetera.

Cominciamo!

Riferimenti: questa pagina è stata scritta tenendo in considerazione la documentazione ufficiale di CyberPanel, questo post nel forum di CyberPanel e i video pubblicati da IdeaSpot e Tony Teaches Tech.

Nota: Prima di proseguire, assicuriamoci che il PC sia connesso a Internet e che la VPN sia accesa. CyberPanel ha bisogno di “vedere” subito il nostro IP personalizzato per completare correttamente l’installazione.

1. Apriamo una finestra di Terminale, digitiamo
sudo su –
(senza dimenticare il trattino) e premiamo Invio. Questo comando esegue Terminale con il massimo privilegio possibile, quello dell’utente root. Vedremo che il cursore lampeggiante non sarà più preceduto dal nostro nome utente, ma da root. Anche il simbolo cambia da $ a #. Inseriamo la nostra password per proseguire e diamo Invio. Prima di iniziare, è importante che Ubuntu sia stato aggiornato e che apt abbia l’elenco aggiornato degli aggiornamenti. Se non abbiamo appena aggiornato Ubuntu, digitiamo
apt update
e diamo Invio (possiamo omettere sudo, perché siamo già elevati ai privilegi massimi).

ATTENZIONE! i comandi nel Terminale devono essere scritti in modo esatto! Facciamo attenzione anche agli spazi e alle maiuscole e minuscole.

Terminale non effettua controlli di sicurezza sui comandi immessi ed esegue qualsiasi istruzione ricevuta. In Terminale, non esiste una funzione “Annulla”.

Se facciamo un errore, la maggior parte delle volte il comando sarà rifiutato, ma se scriviamo un comando non corretto, potremmo fare cambiamenti non voluti alla configurazione del computer.

2. Copiamo e incolliamo il comando per l’installazione di CyberPanel. Oggi (2023) il comando è questo:
sh <(curl https://cyberpanel.net/install.sh || wget -O – https://cyberpanel.net/install.sh)
Per il comando aggiornato, si può fare riferimento a questo articolo nella documentazione di CyberPanel. Diamo Invio per iniziare l’installazione.
3. Comincia la procedura guidata. Scegliamo
1
e diamo Invio per installare CyberPanel.
4. Di nuovo
1
e Invio per installare la versione gratuita di CyberPanel.
5. Premiamo Invio per proseguire con l’installazione completa.
6. Di nuovo Invio per utilizzare il database locale. Un database, spesso abbreviato in db, è una base per i dati, ovvero è un contenitore in cui vengono conservati valori organizzati in categorie. In pratica è una grande tabella elettronica che serve a catalogare. Per esempio, invece di salvare i messaggi di posta elettronica uno per uno come normali file, possiamo organizzarli in una tabella con una colonna per la data, una per l’ora, una per il mittente, una per gli allegati, eccetera. In questo modo quando eseguiamo una ricerca per mittente, il computer potrà cercare solo in quella colonna, molto più rapidamente rispetto all’apertura e scansione di tutto il contenuto di tanti messaggi separati.
7. Di nuovo Invio per utilizzare l’ultima versione di MySQL, il motore di database a cui si appoggia CyberPanel. Il motore di db, in inglese db engine, è l’applicazione che si occupa di leggere e scrivere nel db. SQL (si legge sìquel) è uno dei principali linguaggi per database, ovvero è uno dei modi più comuni di organizzare le colonne della tabella e di formattare i comandi per leggere e scrivere nella tabella. Quando deve interpellare il db, CyberPanel dialoga con MySQL e quest’ultimo opera sul db. MySQL è indipendente da CyberPanel, per cui potremmo aggiungere un altro computer dedicato a MySQL e istruire CyberPanel perché si colleghi in rete a questo db server. MySQL può gestire diversi database indipendenti, quindi se abbiamo a disposizione un computer molto potente possiamo utilizzarlo come db server per tutte le applicazioni che ci richiedono SQL. Siccome tutti i dati importanti risiedono nel db, i grandi provider di servizi online adottano misure di sicurezza per separare il frontend (nel nostro caso CyberPanel) dal backend (MySQL) e consentire l’accesso diretto al db solo ai computer che eseguono il frontend.
8. La procedura ci chiede che password vogliamo usare per admin, l’utente principale di CyberPanel. le opzioni sono d, r, s:
d: utilizza la password di default 1234567, assolutamente da evitare
r: il computer genera una password sicura con caratteri casuali
s: impostiamo noi la password che vogliamo
Trattandosi di una password importante, è opportuno che la configuriamo noi. Scegliamo una password sicura, annotiamola nel nostro gestore password e premiamo
s
e poi Invio.
9. Digitiamo la nostra password e premiamo Invio. Nella riga successiva dobbiamo confermare la password, quindi scriviamola di nuovo e premiamo ancora una volta Invio.
10. Premiamo Invio per installare Memcached e la sua estensione PHP. Si tratta di un’applicazione che gestisce la cache del nostro webserver, cioè una parte di memoria RAM che viene tenuta occupata con le parti del nostro sito web richieste con più frequenza. L’estensione PHP consente a Memcached di dialogare con il sito web e “capire” cosa mettere in cache.
11. Premiamo Invio per installare Redis, un programma che ottimizza l’uso della RAM nel nostro webserver.
12. Digitiamo
Y
e premiamo Invio per installare un watchdog (letteralmentre “cane da guardia”). Il watchdog è un programma che si occupa di riavviare automaticamente i servizi che si interrompono. Per esempio se MySQL incontra un problema e si arresta, il watchdog rileva che MySQL non è più in esecuzione e lo fa ripartire. Se, dopo l’installazione, abbiamo bisogno di tenere spento il servizio interrotto, possiamo digitare il comando watchdog kill nel Terminale.
13. Ora l’installazione prosegue automaticamente. Ci vorranno diversi minuti perché si completi.
14. CyberPanel è composto da una miriade di piccoli componenti. Lasciamo proseguire l’installazione. Nel frattempo possiamo fare una pausa o guardare i caratteri che scorrono nel Terminale.
15. L’installazione di CyberPanel è completa. La procedura ci ricorda di aprire tutta una serie di porte, operazione che abbiamo già compiuto configurando la VPN. Digitiamo
y
e poi Invio per riavviare il nostro webserver.
16. Dopo il riavvio, apriamo Firefox e digitiamo localhost:8090 nella barra degli indirizzi. Premiamo Invio per avviare la navigazione.
17. Riceveremo un avviso che il certificato del sito web è autogenerato, e quindi potrebbe non essere autentico. Clicchiamo su Advanced… e poi su Accept the Risk and Continue per proseguire. Arriveremo alla pagina di autenticazione di CyberPanel. Avrete notato che questa pagina è in inglese: l’installazione di CyberPanel ha cambiato la lingua del nostro Ubuntu, ma questo non è un problema. Il nostro webserver è finalmente online, e quindi possiamo proseguire con la gestione da qualunque altro PC connesso a Internet.

Complimenti! CyberPanel è installato e il nostro webserver è online.

Procediamo col prossimo passaggio: configurare e pubblicare il nostro sito web.

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Attenzione: Queste istruzioni sono fornite a scopo didattico e illustrativo. Non sono pensate per un utilizzo professionale e sono fornite così come sono, senza nessuna garanzia. L’autore e i suoi collaboratori non possono essere ritenuti responsabili per nessun danno, di nessuna entità, derivante dall’uso delle procedure illustrate in queste pagine.